Per 'Umanità in Movimento' una delle scelte della stagione non poteva non essere dedicata alla figura dell'amato e controverso artista, mantenendo viva la sua memoria con una composizione per coro e voce recitante.
Dal 25 al 30 Ottobre al Teatro India viene presentato Sono Pasolini, uno spettacolo basato sui testi di Pier Paolo Pasolini 'I giorni infelici' e 'La meglio gioventù', con la regia e la voce recitante di Enrico Frattaroli, la musica di Giovanna Marini e la partecipazione del Coro Favorito della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
La produzione firmata Teatro di Roma ed inserita nel percorso Roma per Pasolini, viene riproposta per mantenere viva l’opera del poliedrico artista nel quarantennale della sua scomparsa. Tra musica e parole, Sono Pasolini esprime l’esigenza forte di calarsi a fondo nel suo pensiero e nella sua poetica.
«Ho conosciuto Pasolini e parlato con lui poche volte. Ero amica di Laura Betti, che abitava di fronte a lui nel periodo in cui abitavano tutti e due alla Garbatella, quartiere popolare di Roma. E lui passava sovente a trovarla, un uomo discreto, gentilissimo, timido, almeno così sembrava. Prendeva spesso il respiro prima di parlare, come se avesse riflettuto molto su quello che avrebbe detto. Poi ho capito che era per un’abitudine alla ricerca della parola che esprimesse nel modo più vero e completo il suo pensiero. Infatti a volte usava parole non frequenti nel nostro consueto linguaggio, e io mi sorprendevo, allora gli chiedevo “Che vuol dire?” e lui sorrideva, ci pensava su, poi rispondeva. Mi piaceva molto, lo trovavo diverso da tutti – ricorda Giovanna Marini – Così è nato questo pezzo di musica e lettura, quasi come una conseguenza naturale del mio amore per questa persona, che ha vissuto una vita così ricca, da uomo dotatissimo di tutte le qualità migliori per un essere umano, esemplare per la sua continua ricerca del non falso, del giusto, del vero. Tra luce del cuore e buio delle viscere».
Un’opera che è atto d’amore sincero e imperdibile per un protagonista straordinario del nostro tempo, lucido testimone, polemista, visionario e acuto osservatore del presente.